Una storia di rinascita
Le nostre storie di #unicaperché questa volta vogliono parlare di amici fedeli, quelli che riescono ad offrire un amore incondizionato, quelli che aspettano il nostro ritorno a casa. Ovviamente stiamo pensando ai cani, sono loro i protagonisti di oggi e, nello specifico, quelli dell’Associazione Amore Randagio di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia.
A raccontarci di questa realtà è Bruna, ovvero colei che un anno fa ha deciso di dare nuova vita al piccolo rifugio per randagi del paese, ormai in disuso. La costanza e la passione, insieme al sostegno degli altri volontari, sono riusciti a farle raggiungere questo obiettivo.
“Amore Randagio” accoglie solo i cani problematici, quelli considerati “casi persi”come dice Bruna: gli anziani, oppure con un passato difficoltoso, ma anche quelli di grossa taglia più difficili da gestire. Per loro c’è posto nei 6 box che compongono la struttura, che a breve diventeranno 8 perché la necessità sta crescendo.
L’assistenza agli animali
Il percorso per aiutarli a trovare una nuova famiglia parte prima di tutto dalla cura, dall’affetto che viene dato loro, e si completa grazie al contributo di esperti educatori che, con grande pazienza ed amore, riescono a restituire all’animale quel senso di normalità e tranquillità che sembrava perduto. Oltre a questo, anche l’ampio spazio verde all’interno del quale possono muoversi in libertà gioca un ruolo fondamentale.
I volontari iscritti all’Associazione sono una ventina e non lasciano mai il rifugio sguarnito: a turno si alternano durante la giornata per assicurare una presenza pressoché costante. Ma come sempre accade, i soldi non bastano mai, perché medicine, cibo ed assistenza veterinaria hanno un costo non irrilevante.
Bruna ci spiega che il Comune riesce a fornire una piccola quota di sostegno, ma le risorse necessarie per il rifugio vengono trovate anche grazie all’organizzazione di raccolte cibo, cene, aperitivi e banchetti, ma anche all’aiuto delle persone ed a convenzioni particolari con farmacie e medici veterinari.
Ma la fase dell’adozione come avviene?
In realtà tutto accade nel modo più naturale possibile. Il primo passaggio prevede la conoscenza tra il cane e la nuova famiglia: lo si può portare in passeggiata per imparare ad approcciarsi a lui. Poi c’è il momento della coabitazione di prova che dura circa una settimana, al termine della quale, se tutto è andato bene, si procede con la documentazione necessaria ed il passaggio di proprietà. Ovviamente, l’Associazione non smette mai di essere un elemento di contatto nel caso in cui fossero necessari consigli o informazioni.
Infine, per far fronte alle diverse necessità, tutti i volontari vengono istruiti anche attraverso corsi di preparazione specializzati con comportamentalisti, ma anche per la sicurezza e la gestione delle diverse attività.
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